Nella storia recente del ciclismo professionale, vi sono state innovazioni performanti notevoli (come ad esempio la mania di sostituire, all’interno dei mozzi, i tradizionali cuscinetti a sfere d’acciaio con cuscinetti ceramici, oppure la salopette “insolitamente” lunga di un certo corridore Yankee agli inizi degli anni 2000), innovazioni che, quando furono notate per la prima volta dagli occhi “di falco” dei giornalisti del settore – parlando con i meccanici all’esterno degli hotel dei team il venerdì prima di una Classica – sembravano essere ad esclusivo appannaggio di corridori maniacali e ossessivi, sognatori da garage, ma che nel giro di pochi anni si sono diffuse alla pari di un virus nel “peloton” e, in breve tempo, fra i ranghi degli amatori.

Q36.5 lavora esattamente al vertice di questa innovazione: lo fa pedalando, osservando gli altri pedalare, e allo stesso tempo immaginando come l’esperienza del ciclismo ad alta prestazione potrà cambiare in futuro e offrire una “sensazione differente”. Ed è a questa visione che appartiene la nuova salopette creata dalla Q36.5: Il Dottore, la versione perfezionata e migliorata della Salopette L1 (il prodotto originario della Q36.5, nonché raison d’etre del marchio).

Il Dottore – il nome è stato scelto come riferimento sia al soprannome della Salopette L1 “il maestro” sia a quella figura quasi mitologica, a volte chiacchierata, del dottore personale dei ciclisti professionisti – raffina e migliora la filosofia ergogenica attraverso le seguenti tecnologie, per proporsi come la salopette ad alte prestazioni del futuro del ciclismo competitivo per tutti gli obiettivi, tutti i giorni, in qualsiasi condizione